Il crescente aumento dei disturbi neurocognitivi (DNC), come la malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza, rappresenta una delle principali sfide sanitarie globali. Secondo il World Alzheimer Report 2021, l’assenza di cure farmacologiche realmente risolutive rende sempre più evidente il valore degli interventi non farmacologici capaci di alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte.
Tra questi approcci rientra la stimolazione multisensoriale Snoezelen®. La forza di questo metodo risiede nella sua capacità di non richiedere prestazioni cognitive complesse, evitando così frustrazione e ansia. Al contrario, attraverso una stimolazione sensoriale calibrata e personalizzata, rende l’ambiente più comprensibile e rassicurante.
Nelle persone con Alzheimer e altre forme di demenza, la difficoltà a integrare le informazioni interne ed esterne porta spesso a confusione e a comportamenti di distress. Gli ambienti Snoezelen sono progettati per rispondere a questa sfida, offrendo spazi accoglienti e modulati, mai eccessivamente sollecitanti né privi di stimoli, capaci di ridurre agitazione, favorire il rilassamento e stimolare ricordi positivi.
Lo Snoezelen si conferma così una risorsa terapeutica complementare, utile a migliorare il benessere psicofisico e relazionale delle persone con demenza e Alzheimer, sostenendo al tempo stesso caregiver e operatori nei percorsi di cura quotidiani.
SNOEZELEN E ALZHEIMER
In oltre cinquant’anni di storia, l’approccio Snoezelen® si è diffuso in più di 50 Paesi nel mondo, dimostrando non solo la sua efficacia terapeutica ma anche la sua straordinaria capacità di favorire la relazione tra la persona con Alzheimer e il caregiver, sia familiare che professionale.
👉 Non solo un intervento non farmacologico, ma una vera e propria filosofia di accompagnamento, capace di migliorare la qualità della vita e di restituire valore alla relazione.
Nelle persone con disturbi neurocognitivi (DNC) da moderati a gravi, l’approccio Snoezelen® ha dimostrato effetti positivi documentati a livello cognitivo, fisico, emotivo e comportamentale.
Le evidenze scientifiche (Ribes, 2021) mostrano infatti un significativo aumento del benessere e della qualità della vita, accompagnato da:
- un miglioramento del coinvolgimento attivo della persona;
- una maggiore connessione con l’ambiente circostante;
- la riduzione dei comportamenti di distress, spesso legati a confusione o disorientamento.
Questi risultati confermano come la stimolazione multisensoriale rappresenti una risorsa concreta nella cura delle demenze, in grado di favorire adattamento e serenità anche nelle fasi più avanzate della malattia.